Medicina Generale
Medicina Generale
Canali Minisiti ECM

Anelli, un milione di pazienti assistiti a casa dai medici di famiglia

Medicina Generale Redazione DottNet | 28/12/2020 18:07

Fnomceo, il 50% dei medici deceduti nella seconda ondata sono Mmg

"Ringrazio i medici della rete di assistenza a casa. Il contact traicing e' saltato e loro hanno fatto un lavoro importante. Un milione di cittadini e' stato assistito a casa grazie ai medici di famiglia. Un lavoro oscuro ma importante". Cosi il presidente della Fnomceo, Anelli ha voluto rendere omaggio ai colleghi, ringraziandoli del lavoro svolto. "Il 50% dei medici deceduti sono medici di base. Le Usca ci sono - ha poi aggiunto Anelli - ma manca un protocollo e molto spesso le Usca sono state utilizzate per altre attivita', non per l'assistenza domiciliare ed i colleghi hanno pagato un prezzo alto".

pubblicità

Commenti

I Correlati

Testa: "Siamo noi che con le prescrizioni emesse sovente aggiorniamo il FSE automaticamente, mentre ci troviamo sistematicamente a subire le prescrizione di colleghi ospedalieri svogliati, per usare un eufemismo”

In media tre ricoveri su 10 si sarebbero potuti evitare con una migliore presa in carico dei pazienti: il 20% dei medici di base aggiorna il fascicolo sanitario elettronico ed i consulti con i medici ospedalieri sono rari

"Abbiamo apprezzato molto anche l’apertura mostrata rispetto al dialogo tra medicina generale e l’ambito della farmacologia clinica"

Scotti: “Pronti ad espandere le esperienze di presa in carico dei pazienti cronici”

Ti potrebbero interessare

Testa: "Siamo noi che con le prescrizioni emesse sovente aggiorniamo il FSE automaticamente, mentre ci troviamo sistematicamente a subire le prescrizione di colleghi ospedalieri svogliati, per usare un eufemismo”

In media tre ricoveri su 10 si sarebbero potuti evitare con una migliore presa in carico dei pazienti: il 20% dei medici di base aggiorna il fascicolo sanitario elettronico ed i consulti con i medici ospedalieri sono rari

"Abbiamo apprezzato molto anche l’apertura mostrata rispetto al dialogo tra medicina generale e l’ambito della farmacologia clinica"

Scotti: “Pronti ad espandere le esperienze di presa in carico dei pazienti cronici”